Realizzare un tuo progetto, come può essere l’acquisto di una casa oppure una ristrutturazione, è una realtà che diventa possibile grazie a un mutuo. In un’economica moderna caratterizzata da instabilità e trend altalenanti, sono tantissime le offerte di prestiti da parte delle banche rendendoti difficile scegliere quale sia il finanziamento più adatto alle tue esigenze. Un esempio è la distinzione tra mutuo a tasso fisso o variabile. In questa guida andremo a considerare quali sono le tipologie previsti e le eventuali differenze con i pro e i contro di questi strumenti finanziari.
Quali sono le differenze tra il mutuo a tasso fisso e quello variabile
Cos’è un mutuo? È un contratto che si instaura tra due figure. Da un lato ci sei tu, che chiedi una somma di denaro che può essere finalizzato all’acquisto di un bene; dall’altro vi è un istituto di credito o una finanziaria che svolge la funzione di mutuante, e che ti presta i soldi al fine di realizzare il tuo obbiettivo. Alla base del mutuo vi è quindi la sottoscrizione di un accordo il quale prevede una serie di diritti e di doveri da parte di ambedue le parti. Le tipologie più comuni che puoi sottoscrivere sono quelli a tasso fisso o variabile. Ma quali sono le differenze principali?
- Tasso d’interesse: alla base del mutuo vi è il prestito di una somma di denaro, che la banca ti concede previa restituzione del capitale ricevuto, con l’aggiunta di una maggiorazione che prende il nome di spread. Questo elemento viene acquisito con l’applicazione di un tasso di interesse. Se il parametro di riferimento è l’indice Eurirs, ovvero l’Euro Interest Rate Swap, allora si parlerà di mutuo a tasso fisso. Nel caso invece dell’indice Euribor si farà riferimento a un mutuo a tasso variabile.
- Rate e ammontare del mutuo: altra sostanziale differenza riguarda l’ammontare delle rate. Nel mutuo a tasso fisso, dovrai restituire il capitale che hai ottenuto con singole rate che sono identiche per tutto l’arco del prestito. Invece se sottoscrivi un mutuo a tasso variabile implica la possibilità di rate che possono essere differenti dato che verranno aggiornate in base al valore dell’Indice. Quindi se i tassi cambiano aumentando o diminuendo, in proporzione vi sarà una variazione anche delle rate.
- Costi: il capitale finale che dovrai restituire, prevede l’ammontare in denaro che ti viene concesso con l’aggiunta degli interessi e delle eventuali spese collegate all’istruttoria. Il mutuo a tasso fisso prevede un costo stabilito al momento della sottoscrizione del contratto, mentre per quanto riguarda quello variabile, sarà direttamente proporzionale all’oscillazione dei tassi d’interesse.
- Durata: la durata dei due mutui più o meno è la stessa, nel caso del tasso fisso può essere leggermente superiore.
- Assicurazione: in ambedue i casi è prevista la possibilità di sottoscrivere un’assicurazione che prevede l’estinzione del mutuo nell’eventualità di morte da parte del mutuatario.
Quale scegliere tra le due tipologie: i vantaggi e gli svantaggi
La scelta tra il mutuo a tasso fisso o variabile è una realtà non sempre facile, dato che negli ultimi anni, con le nuove politiche europee finalizzate ai tagli dei tassi, le differenze economiche tra tasso fisso e variabile si è molto ridotta. In ogni caso ambedue le tipologie di mutuo prevedono una serie di vantaggi e svantaggi.
- Vantaggi: Per quanto riguarda il mutuo a tasso fisso l’elemento principale è quello di offrirti una certezza per quanto riguarda le rate e i costi che saranno sempre fissi. Se invece si considera il tasso variabile, si potrà avere l’opportunità di poter vedere le tue rate scendere con la variazione dei tassi d’interesse, risparmiando anche sul capitale finale da restituire.
- Svantaggi: Il mutuo a tasso fisso ha lo svantaggio di prevedere delle condizioni più onerose dato che la banca non potrà ottenere un guadagno sulla variazione dei tassi. Invece in quello a tasso variabile lo svantaggio lo avrai proprio nell’incertezza delle condizioni economiche che si possono prospettare soprattutto in caso di periodi molto lunghi.